Programma di riqualificazione urbana per la realizzazione di alloggi a canone sostenibile

Il Programma consiste nel recupero abitativo di quattro immobili di interesse storico nelle disponibilità dell’Amministrazione comunale, introducendo nel tessuto urbano consolidato un nuovo modello di servizi per l’abitazione sociale, rinvolto a categorie differenziate di cittadini che superano i limiti di accesso all’edilizia residenziale pubblica, ma che si trovano comunque in condizione di disagio abitativo per la difficoltà ad accedere ai canoni di locazione fissati dal mercato.


Il primo immobile, situato lungo il tratto settentrionale di via Roma, uno dei tre tracciati principali che organizzano il Centro Storico, è rappresentato dall’ex Sifilicomio, una struttura realizzata a partire dal 1720, anno nel quale il consiglio sanitario della città avvertì il bisogno della costruzione di un ospedale ove potessero essere ricoverati e curati soltanto gli ammalati di lue, in tutte le sue forme, una malattia sociale molto diffusa in città per la presenza di una guarnigione di circa 9.000 militari.

Il secondo immobile, situato all’interno di un isolato di origine medioevale posto lungo l’antico circuito murario, è rappresentato da Palazzo Boccagna, un immobile acquisto al patrimonio comunale attraverso una donazione effettuata dagli eredi della famiglia Colella. 
Si tratta di un complesso, costituito da dodici unità immobiliari raccolte in due corpi di fabbrica, che presenta tre diversi accessi: il primo su via M. Monaco, un bracco di via Principi Normanni; un secondo lungo via S. Salvatore ed un terzo da via San Tommaso.

Completano il Programma ulteriori due interventi strettamente funzionali all’incremento della qualità abitativa del Centro Storico: il recupero del giardino storico dell’ex Sifilicomio ed il recupero di una porzione superstite dell’ex Convento di S, Domenico, posta lungo via S. Michele a Corte, per la realizzazione di un'agenzia sociale di intermediazione immobiliare.

 

 

La strategia adottata consiste nell’intensificare le potenzialità abitative dei due immobili maggiori per ricavare 44 alloggi da offrire a canone di locazione concordato, contribuendo ad incrementare la densità abitativa del centro storico. 

I due immobili minori così come le superfici dei locali a piano terreno sono destinate ad attività sociali e ricreative. Si prevede, in particolare, l’allestimento di un micro-nido autonomo, dotato di spazi per il gioco e l’apprendimento, offrendo la possibilità di incrementare i livelli di occupabilità femminile dei nuclei familiari ospitati nella struttura di accoglienza.

 

 

 

 

 

 

Le soluzioni costruttive adottate consentono, inoltre, agli alloggi previsti di raggiungere un comportamento prestazionale, in termini rendimento energetico, superiore almeno del 30% rispetto ai valori previsti per la zona climatica C dal D.lgs n. 192/2005, così come modificato dal D.lgs n. 311/2006, nonché il rispetto dei requisiti di isolamento acustico posti dal DPCM 5 dicembre 1997.

 

 


Per l’attuazione degli interventi previsti nel Programma è stata adottata la procedura prevista dall’art. 153 e ss. del D.lgs n. 163/2006 s.m.i., relativa alla “Finanza di Progetto”.

Nel caso specifico, l’operazione consiste nella costruzione e gestione degli interventi previsti attraverso un contratto di concessione della durata minima di 25 anni, stipulato con un promotore precedentemente individuato attraverso una procedura di evidenza pubblica. Durante tale periodo, il promotore, direttamente o attraverso una società di progetto, si impegna a sostenere i costi di realizzazione previsti e quelli richiesti per l’esercizio e la manutenzione delle strutture interessate.

I flussi di cassa necessari al rimborso del debito e alla remunerazione del capitale di rischio saranno prevalente rappresentati dai canoni di locazione degli alloggi realizzati attraverso il recupero dell’ex Sifilicomio e di Palazzo Boccagna, nonché dai ricavi derivanti dalla gestione economica degli ulteriori servizi di pubblica utilità previsti. Al termine del contratto di concessione la gestione di tutte le opere di pubblica utilità realizzate tornerà a carico dell’Amministrazione.

È bene specificare che, in questa operazione i margini di redditività saranno contenuti, in quanto i canoni di locazione degli alloggi sociali saranno stabiliti dall’Amministrazione comunale in ragione della propensione espressa dai gruppi sociali svantaggiati, così come la selezione dei singoli assegnatari sarà effettuata in accordo con le esigenze espresse dai servizi sociali cittadini.