Nuovi paesaggi metropolitani
Il contributo offerto alla definizione degli aspetti ambientali per il Piano Urbanistico Comunale di Casoria, ha portato alla formazione del Piano operativo del grande parco, il progetto destinato a mutare l’immagine ed il ruolo della città nei prossimi anni.
Questo strumento, concepito per soddisfare il fabbisogno di aree a standard, ha rappresento l’occasione per indagare anche la possibilità di prefigurare un diverso scenario dello spazio pubblico attraverso la trasfigurazione dei principali detrattori ambientali presenti.

Tale scelta deriva dalla necessità di superare la rigida distinzione funzionale tra le diverse aree libere ancora presenti per attribuire un valore ambientale a quelle particolari tipologie che non sono immediatamente classificabili né come aree urbanizzate né come naturali.
 
L’intenso processo di infrastrutturazione che il territorio comunale ha subito nel corso della sua vicenda urbana ha, infatti, prodotto una grande quantità di spazi apparentemente privi di una specifica connotazione che, aggregati tra loro, possono rappresentare la principale risorsa ambientale di cui la città può ancora disporre per innalzare il proprio livello di qualità della vita.
Aree industriali dismesse, tracciati ferroviari e stazioni abbandonate, quartieri “spontanei”, assi viari di scorrimento veloce e aree agricole incolte sono state comprese in un disegno organico dove, la complessa maglia infrastrutturale che segna il territorio comunale, è stata assunta come l’armatura destinata a strutturare un sistema di luoghi capaci di stimolare la formazione di nuove relazioni simboliche e funzionali tra i tessuti urbani interessati. 
 
Per attivare questo processo, gli interventi previsti sono stati organizzati secondo un apparato normativo “multiscalare” che, a partire da una serie di norme di carattere generale relative ai sistemi della mobilità, del verde e delle attrezzature arriva, con specifiche schede tecniche, a fornire prescrizioni e raccomandazioni di dettaglio anche per la realizzazione delle diverse associazioni vegetazionali selezionate. 
 
 
L’elemento centrale di questo apparato è rappresentato dalle Unità minime di pianificazione (Ump), un’unità discrete, definite in ragione dei caratteri morfologici, ambientali, produttivi distinte in quattro differenti tipologie a seconda della destinazione d’uso prevalente:
Ump a prevalente destinazione agricola
Ump destinata prevalentemente a verde pubblico
Ump destinata prevalentemente ad attrezzature pubbliche o private di uso pubblico
Ump costituita da insediamento residenziale destinata al recupero edilizio

Le previsioni avanzate per ogni Ump possono essere attuate in parti distinte, previa elaborazione di un Piano urbanistico attuativo esteso all’intera Unità al fine di definire un assetto urbanistico generale e di garantire, in ciascuna delle parti, il soddisfacimento degli standard urbanistici e il rispetto delle prescrizioni dettate dalle stesse norme. 
 

 
Si tratta di un sistema per il governo delle trasformazioni piuttosto flessibile che offre la possibilità ad ogni operatore di poter disporre, in un quadro complessivo di coerenze, degli strumenti necessari per attuare un intervento di riqualificazione ambientale volto al riequilibrio ecologico dell’ambiente urbano, ma soprattutto alla formazione di nuovi paesaggi metropolitani.
 
 
 
 
 

Info

Responsabile del procedimento - Coordinamento generale
Dirigente del settore Pianificazione e Controllo del Territorio

arch. Salvatore Napolitano

Supporto al Responsabile del procedimento - Coordinamento scientifico
Associazione Goldstein Architettura
arch. Luisa Fatigati, arch. Enrico Formato

Aspetti ambientali – Paesaggio – Prefigurazioni operative
Suburbia Mode s.r.l.

Studio geologico
dott. Giovanni De Falco

Studio agronomico
dott. Francesco Cristiano

Ufficio di Piano
arch. Francesca Avitabile, arch. Giovanni De Nicola, arch. Francesco Frulio, arch. Filomena Fusco, arch. Giuseppe Schiavone, arch. Bianca Senese, arch. Emilia Silvati, arch. Pasquale Volpe