Nuova scuola internazionale di alta formazione per la prevenzione ed il contrasto del crimine organizzato

Il progetto, elaborato nell’ambito della gara d’appalto indetta dal Provveditorato interregionale alle OO.PP. per la Campania – Molise, riguarda la nuova scuola internazionale di alta formazione per la prevenzione ed il contrasto del crimine organizzato. Questa struttura, unica nel suo genere, è stata concepita dal Ministero degli Interni per accogliere i rappresentanti dei diversi corpi di polizia impegnati nella lotta alla criminalità organizzata in un complesso organico, destinato alla formazione e all’aggiornamento professionale. Sviluppando un articolato programma funzionale è stato raggiunto elevato standard prestazionale ponendo particolare attenzione alla qualità delle relazioni del nuovo intervento con il contesto urbano e alla qualità costruttiva dei nuovi interventi e alla loro fattibilità tecnica. Le soluzioni adottate per la progettazione dell’edificio per l’accoglienza hanno consentito di attribuire alla nuova Scuola internazionale un’immagine riconoscibile e definita, in grado di valorizzare l’intera cortina urbana lungo via G.M. Bosco.

Il fronte si può descrivere come composto essenzialmente da tre volumi accostati: la torre scale che affianca il piccolo edificio della Deutsche Bank, il corpo centrale degli alloggi e l’edificio destinato ai servizi che conclude la composizione in direzione del Corso Giannone. La torre è stata immaginata come un evidente segnale urbano, sulla cui pelle è intervenuto l’artista Arturo Casanova a tracciare dei segni delicati ma carichi di significati simbolici che hanno finito per modificare ed informare anche il volume del manufatto: una leggera superficie di zinco titanio in fasce irregolari e “liquide” circonda la torre che si inclina lievemente in sommità verso la strada. Il corpo centrale degli alloggi ha un attacco al suolo di altezza pari al primo livello alloggi incrementato del regolamentare metro di distacco dal piano stradale, trattato con un rivestimento di gres porcellanato a tutta massa con superficie effetto pietra calcarea scura, posata su una sottostruttura metallica aggrappata alla parete in blocchi di laterizio termico rettificato, ventilata ed isolata con biopannelli di fibre di Kenaf. I livelli superiori sono inquadrati in una cornice rivestita con pannelli laminati ultracompatti di fibre di legno posti su sottostruttura metallica ventilante e completata dall’isolante suindicato, a protezione degli aggetti strutturali che interessano il secondo ed il quarto impalcato fuori terra. La cornice contiene quindi i fronti di due livelli di alloggi che, per la loro esposizione in direzione sud, godono di un sistema di frangisole impacchettabili di ampiezza variabile realizzati con lamiera stirata presso piegata ondulata, mobile su carrelli portati da guide istallate sugli aggetti suddetti ed in mezzeria del leggero aggetto dell’impalcato intermedio. Il sistema garantisce al contempo protezione dal sole, dall’introspezione ed, in ultima analisi, costituisce anche un efficace sistema antieffrazione utile ad incrementare i livelli di sicurezza richiesti da una funzione “miltare”.

La facciata alle spalle dei frangisole, distante lo spazio dell’aggetto dei solai protetto da una balaustra in vetro stratificato di sicurezza strutturale, gode del medesimo rivestimento proposto per il basamento, con l’eccezione del ridotto spessore e della scelta di colori bruno chiari e di una scansione di fughe verticali modulare differenziata per multipli accostati a creare un ritmo che rompa la monotonia degli spazi che protegge.

Per quanto riguarda la qualità delle relazioni con il preesistente complesso edilizio della Scuola di Polizia, particolare attenzione è stata posta al rafforzamento dei nessi fisici e funzionali tra i diversi temi di progetto. A partire dall’autorimessa interrata è stato individuato un percorso coperto in grado di consentire un accesso diretto all’edificio per l’accoglienza, evitando agli allievi il disagio derivante dalla necessità di attraversare allo scoperto tutti gli spazi destinati alle attività sportive prima di giungere negli alloggi a loro destinati. L’autorimessa si configura, così, come uno dei nodi distributivi principali dell’intero sistema. Sfruttando le due vie d’uscita a disposizione, un primo nodo funzionale è stato individuato un in corrispondenza della via d’uscita verso via Ruggiero.

Da qui è, infatti, possibile accedere ai locali destinati al magazzino VECA, alla cabina elettrica, alle centrali di pompaggio, mentre un secondo nodo distributivo è stato concepito in corrispondenza dell’edificio per l‘accoglienza. Dalla parte opposta, una seconda uscita consente di collegare direttamente l’autorimessa sia alle attività sportive al coperto che a quelle allo scoperto, incrementando il confort e la funzionalità complessiva delle attrezzature previste. Raggiunto in maniera protetta l’edificio per l’accoglienza è stato possibile ricavare un’ulteriore connessione con la sala mensa in modo da rendere funzionalmente integrati i due nuclei in cui si articola il progetto, consentendo ai futuri utenti di raggiungere in maniera diretta la corte storica per accedere agevolmente alle aule ed ai laboratori prospicienti. Questo percorso costituisce una sorta di “dorsale” anche per lo svolgimento delle reti impiantistiche favorendo la complessiva integrazione tra i diversi sistemi presenti e quelli richiesti per il complessivo adeguamento dell’intera struttura formativa.

A rafforzare questo concetto, il progetto definitivo ha valorizzato il rapporto con i caratteri morfologici e tipologici del complesso storico, definendo le soluzioni architettoniche più idonee per il rispetto di ogni singolo ambiente interessato dall’intervento.